mercoledì 30 marzo 2011

No al pensiero imposto

Ai severi censori e beceri predicatori di castigatissima morale da imporre agli altri, preferisco il ragionare di persone serene; agli spernacchiamenti di coloro che si definiscono razionalisti e si dimostrano buffoni, preferisco il rispetto di chi mi persuade e mi attira.


Fondamentalismo e relativismo, nemici della libertà religiosa e della pace
di Bernardo Cervellera...>



"Date retta a me, vecchio incredulo che se ne intende: il capolavoro della propaganda anti-cristiana è l’essere riusciti a creare nei cristiani, nei cattolici soprattutto, una cattiva coscienza, a instillargli l’imbarazzo, quando non la vergogna, per la loro storia.

A furia di insistere, dalla Riforma fino ad oggi, ce l’hanno fatta a convincervi di essere i responsabili di tutti o quasi tutti i mali del mondo. Vi hanno paralizzati nell’autocritica masochista, per neutralizzare la loro di responsabilità. Femministe, terzomondisti, esponenti di tutte le minoranze, contestatori e scontenti di ogni risma, scienziati, umanisti, filosofi, ecologisti, animalisti, moralisti laici: da tutti vi siete lasciati presentare il conto, spesso truccato, senza quasi discutere.

Non c’è problema o errore o sofferenza della storia che non vi siano addebitati. E così voi, troppo spesso ignoranti del vostro passato, avete finito per crederci, magari per dar loro man forte.

Invece io (agnostico, ma storico con la fissazione dell'oggettività) vi dico che dovete reagire, in nome della verità. Molto più spesso di quanto crediate infatti, non è vero. E se talvolta del vero c’è, è anche vero che, in un bilancio di venti secoli di Cristianesimo, le luci prevalgono prepotentemente sulle ombre. Ma poi: perché non chiedete a vostra volta il conto a chi lo presenta a voi? Sono forse stati migliori i risultati di ciò che è avvenuto dopo? Dei senza Dio? Da quali pulpiti ascoltate, contriti, certe prediche?" 
Leo Moulin, storico, ateo.